In collaborazione con l’Università di Torino Fidapa BPW Italy Sezioni Torino e Torino Est hanno organizzato il convegno sulla “NUOVA Carta dei diritti della Bambina”
Stralcio dell’intervento della Presidente Fidapa BPW Italy Sezione Torino: Stefania Chinellato:
“La Carta dei diritti della Bambina, redatta nel 1997 dalla BPW a seguito della drammatica condizione femminile denunciata a Pechino, è stata presentata al Congresso Europeo di Reykjavik dalla Presidente BPW Inglese, Janice Bancroft, La Carta, documento unico nel panorama della cultura di genere, nasce per incidere sul piano istituzionale e stimolare l’opinione pubblica a dibattere delle problematiche e dei diritti legati al genere femminile dall’età zero all’età adolescenziale (0-16). L’attuazione e la diffusione della Carta è stata per anni la “missione” di Mara Mosca, socia della Sezione di Torino. In collaborazione con IPEC, ILO. nel 2000 si è svolto un convegno internazionale al quale hanno partecipato le autorità BPW, ILO di Ginevra e rappresentanti di molti paesi esteri. Nel corso del convegno fu presentata “La Carta dei diritti della bambina” e fu chiesto di rendere illegali le mutilazioni genitali dei bambini e delle bambine. Dopo oltre 20 anni si è ritenuto opportuno procedere ad un aggiornamento della stesura della carta, in considerazione della normativa sopravenuta e dell’evoluzione culturale. Il testo della NUOVA CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA approvato durante il Meeting delle Presidenti Europee tenutosi a Reykjavik il 30 settembre 2016. con invito di diffusione a tutte le federazioni e club della BPW, principalmente nei paesi coinvolti nel problema delle donne rifugiate. La Carta non è una norma dispositiva né ha la pretesa di essere vincolante. E’ essenzialmente una dichiarazione di intenti, un’enunciazione di principi che va nella direzione della parità sostanziale tra i sessi, composta di pochi articoli dai quali si possono comunque trarre i seguenti obiettivi fondamentali:
– superare gli stereotipi di genere che limitano la libertà di pensiero e di azione in età adulta e che sono all’origine di episodi di violenza fisica e psichica
– garantire il diritto alla parità sostanziale, come principio di non discriminazione, così come sancito dalla nostra Costituzione all’art. 3, quale diritto fondamentale fin dalla nascita.
– porre le basi per un armonioso e costruttivo rapporto uomo-donna improntato al rispetto reciproco e alla valorizzazione delle diverse specificità e aspettative.
Per millenni noi donne abbiamo demandato all’uomo il compito di tutelare i nostri diritti, ma questi vanno rivendicati da chi li esercita. E’ anche un appello alla solidarietà femminile. Si auspica che le nuove generazioni di maschi e femmine maturino una coscienza sociale diversa nel rispetto delle diverse specificità e che le donne assumano una responsabilità nuova, che inevitabilmente finirà col tradursi in un maggior impegno, che si tradurrà in cittadinanza attiva, in capacità di contribuire in maniera fattiva allo sviluppo sociale ed economico. I canali di riferimento per un’azione di diffusione capillare della Carta e l’affermazione dei principi in essa contenuti sono: – la Famiglia – la Scuola – le Istituzioni.”