Su iniziativa della Socia Rossana Sarli, medico ginecologo, la nostra Sezione ha proposto un incontro che si è tenuto lunedì 11 maggio 2020 alle ore 18.00  con la partecipazione di Massimo Servadio, psicologo del lavoro e psicoterapeuta, sulla pagina Facebook del Dott. Matteo Rosso medico chirurgo.
L’incontro si è sviluppato intorno al tema dell’impatto che il Covid-19 ha avuto sulla popolazione e su come le persone abbiano reagito.

Massimo Servadio, ha definito il Covid-19 un virus biopsichico in quanto unisce insieme due nature quella biologica come portatore di malattia ma anche quella psichica in quanto influenza comportamenti e salute psicologica delle persone.
La pandemia ha provocato un trauma che si deve definire collettivo.
Le varie fasce di età della popolazione hanno reagito differentemente: i bambini all’ inizio sono rimasti “affascinati” dall’ avere sempre i genitori accanto; negli adolescenti si è amplificato il tempo dedicato al digital device e si è sviluppato interesse per il tema delle fake news; fra gli adulti le coppie, a causa della forzata convivenza, sono state messe sotto pressione e si sono verificati  episodi connotati da eccessi che in alcuni casi si sono tramutati in violenza domestica e di genere.
L’ informazione sull’ evoluzione della malattia, diffusa in modo eccessivo e continuato, senza una regia attenta è spesso stata causa di ansia, attacchi di panico, disturbi del sonno.
Nella fase 2 potranno sorgere disturbi postraumatici fra i quali quella che ironicamente è chiamata “sindrome della capanna”. La capanna è la casa in cui siamo rimasti chiusi e protetti per oltre due mesi ed ora l’ uscita in alcuni può determinare ansia, timore di essere contagiati e paura di trovare un mondo diverso da quello che si era lasciato.
Inoltre non mancheranno sindromi depressive con casi purtroppo di suicidi, questi ultimi determinati anche dalla crisi economica.
La nostra Socia Rossana Sarli, che ha alternativamente ricoperto il ruolo di intervistatrice ed intervistata, ha voluto anche portare la sua testimonianza di ginecologa parlando della solitudine delle sue pazienti che hanno dovuto partorire senza il proprio compagno/marito a fianco e dei problemi di convivenza fra donne gravide e mariti positivi al Covid.
Entrambi gli intervenuti si sono poi prestati a rispondere alle domande in diretta del folto pubblico di Facebook.

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Giovedì 28 Maggio alle ore 18,30 sulla Pagina Facebook dell’Avv. Arianna Viscogliosi si è svolto un incontro il cui tema principale è stata la situazione di emergenza in cui si è improvvisamente e inaspettatamente trovata la Scuola a seguito del lockdown.
Scopo dell’incontro cercare di rispondere a domande quali “Che tipo di reattività c’è stata?” “Come hanno vissuto questi mesi gli addetti ai lavori e gli utenti?”, “Come può la tecnologia rendersi utile per il prosieguo delle attività scolastiche e della fruibilità della cultura?” .
Sono intervenuti la nostra Socia Donatella Ferraris, promotrice dell’evento, il Prof. Alberto Diaspro, direttore del Dipartimento Nanotecnologie IIT di Genova e il Dott. Piermario Grosso Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Genova Quarto.

Donatella Ferraris, quale Socia FIDAPA della nostra Sezione, una volta presentata la nostra Associazione, è intervenuta soprattutto come mamma di un ragazzo che, il prossimo anno, comincerà a frequentare la scuola superiore.
Ha parlato di come la scuola, in questi mesi di convivenza con il virus, abbia dovuto attivare la D.A.D. (Didattica a Distanza) dopo un primo momento di disorientamento per alunni, famiglie e insegnanti e di come si sia dovuto ricorrere a tecnologie che in parte già esistevano, ma che la Scuola non era immediatamente pronta a utilizzare in modo completo in una situazione di emergenza.
Donatella ha chiesto che cosa possa essere stata la didattica a distanza per la scuola dell’infanzia, in quanto occorre che, accanto al bambino, ci sia una presenza adulta costante che, certamente, genitori che lavorano non possono assicurare con continuità.  Anche se un sostegno importante può venire da nonni e baby sitter, a volte queste persone sono prive di competenze per supportare i bambini in questo tipo di didattica.
Ha poi posto anche il problema di come si stia preparando la Scuola per la riapertura del prossimo anno per la quale mancano davvero pochi mesi.
Ci saranno difficoltà nell’organizzazione delle lezioni se sarà necessaria l’alternanza degli studenti, in parte a casa in parte a scuola. Ha sollevato inoltre il problema degli studenti DVA (Diversamente abili) che hanno bisogno di una presenza accanto.

Il Prof. Piermario Grosso ha parlato della scuola di cui è Dirigente Scolastico: l’Istituto Comprensivo di Quarto.
Quando il lockdown è improvvisamente iniziato a molti era parso che si trattasse di una situazione destinata a non durare poi molto, ma come è ben noto è invece andata avanti fino alla conclusione dell’anno scolastico e, inevitabilmente, ha avuto ripercussioni su tutta l’organizzazione scolastica che ne ha enormemente risentito. Nella sua scuola, per la DAD, esisteva già una piattaforma utilizzata per il registro elettronico, ma si è ben presto rilevata insufficiente, ovvero non in grado di supportare i molti accessi contemporanei. Si è dovuto pertanto ricorrere ad un’altra piattaforma alla quale docenti e alunni si sono adattati abbastanza bene.
Circa le strumentazioni da usare, quantomeno nel suo Istituto una gran parte degli alunni ne era già in possesso. Degno comunque di una sottolineatura positiva il fatto che il Ministero abbia fornito agli studenti che ne erano sprovvisti i supporti tecnologici (notebook) in tempi piuttosto rapidi e che altri abbiano utilizzato quelli disponibili nei laboratori.
Il Prof. Grosso ha convenuto che la DAD sia in effetti un problema quando e se applicata a bambini piccoli.
Comunque la Didattica a Distanza è partita in tutte le scuole, in maniera non uniforme: ha influito sicuramente il tipo di utenza e sottolinea che ciascuna scuola agisce oramai da qualche tempo in un’autonomia che le è riconosciuta e garantita dallo Stato e, pertanto, le misure adottate per proseguire nel percorso didattico non sono state le stesse in tutte le istituzioni scolastiche.
Che cosa succederà a Settembre? Non si conoscono ancora le condizioni che si dovranno seguire. Indubbiamente i problemi maggiori saranno legati al numero degli alunni che potranno essere presenti contemporaneamente e al numero dei docenti necessari.
Doppi turni?  E’ stata già avanzata la proposta di ripristinare il Sabato.

Il Prof. Alberto Diaspro ha esaminato l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul mondo dell’Istruzione.
L’Università ha innescato immediatamente delle procedure per fare didattica, laboratori ed esami a distanza. Per i dottorandi di ricerca sono stati realizzati corsi di alta formazione a distanza ma, laddove è prevista la parte sperimentale, questa è stata congelata.
Ha lamentato che la scuola, pur essendo disponibili tecnologie, non abbia tenuto conto in forma istituzionalizzata di strumenti che ormai  tutti possiedono (come tablet e smartphone) e non abbia fatto neanche formazione.
In questa emergenza ci si è accorti solo ora della necessità di adoperare tali strumenti. Pertanto, con la ripartenza, occorrerà tenere conto di tali aspetti per non trovarsi impreparati in situazioni simili all’attuale visto e considerato che è possibile che un caso come questo si verifichi nuovamente.
Il Prof. Diaspro ha manifestato delle riserve sulla mancanza di piattaforme comuni nelle scuole a causa della loro autonomia e ha sostenuto che la disomogeneità può creare qualche ostacolo mentre la condivisione dà maggiore libertà alle persone di realizzare quello che hanno in mente.
Ha concluso il proprio intervento auspicando che, con la ripartenza, vengano messe in campo  risorse consistenti sia nella Scuola Pubblica che nella Sanità, due settori che hanno comunque tenuto bene in questi mesi di emergenza e si sono dimostrati un’ancora di salvezza e, anzi, un esempio a differenza da ciò che è accaduto e sta ancora accadendo in altri Stati.
Per fare questo occorre anche che la contribuzione fiscale da parte dei cittadini sia adeguata alle reali situazioni economiche degli stessi e vengano riviste le modalità di come a vengono impiegati e spesi i fondi pubblici.