In questo periodo di naturale preoccupazione per la nostra salute, ma anche per le ripercussioni economiche derivate dall’ arresto di molte attività e che incidono soprattutto su coloro che svolgono lavoro autonomo o attività professionale, un gruppo di socie capitanata dall’ Arch. Rossella Parodi ha avuto l’idea che Fidapa si facesse portavoce di una richiesta allo Stato di prendere provvedimenti a supporto e tutela delle donne lavoratrici libere professioniste ed imprenditrici. E’ stata predisposta la seguente lettera da proporre alla Presidente Nazionale Maria Concetta Oliveri per l’ inoltro alle autorità governative competenti.
Il testo della lettera è il seguente:
A CHI DI COMPETENZA
FIDAPA BPW ITALY in quanto Associazione femminile che riunisce 11000 socie in tutta Italia -la cui maggior parte sono libere professioniste ed imprenditrici- vuole farsi portavoce della necessità di prendere provvedimenti economici urgenti a loro tutela.
Sostenendo le richieste già effettuate dalle singole Associazioni di Categoria e Ordini Professionali cui alcune delle singole socie appartengono, in questo momento di gravissima ed inaspettata crisi economica in cui il futuro -mai come adesso- è incerto e fonte di grande preoccupazione per tutte le lavoratrici in proprio, FIDAPA BPW ITALY chiede che vengano presi immediati provvedimenti in modo tale che, da adesso e sino a quando l’emergenza COVID-19 sarà terminata o, quantomeno, arginata, tutte le donne libere professioniste ed imprenditrici vengano fattivamente supportate.
FIDAPA BPW ITALY si fa pertanto portavoce presso gli organismi competenti delle seguenti richieste pervenute da parte delle socie lavoratrici in proprio e che potranno, per quanto compatibile, applicarsi anche alle altre donne lavoratrici italiane:
a) Annullamento degli acconti IVA e IRPEF riferiti al 2021 previsti per il mese di Giugno 2020, possibilità di ampie rateizzazioni per tutti i pagamenti riferiti a tributi quali IMU, TASI, ecc., sospensione del saldo imposte 2019 e riformulazione delle scadenze dei pagamenti successivi (dichiarazione dei redditi, IVA, etc…) con possibilità di ampie rateizzazioni.
b) Al fine di evitare discriminazioni, estendere l’importo di € 600,00 (non tassato ovviamente) a tutti i percettori di reddito – tranne per coloro che percepiscono reddito di cittadinanza assimilabile ad uno stipendio e per le categorie che ai sensi della normativa vigente possono svolgere la propria attività (fatto salvo coloro che, seppur all’interno dei codici ATECO autorizzati, non possono ugualmente svolgerla a causa di divieti in settori strettamente collegati o primari).
c) Per i mesi di Aprile e Maggio 2020 riconoscere a tutti i liberi professionisti e lavoratori autonomi iscritti all’INPS o alle casse previdenza e percettori di reddito -tranne per coloro che percepiscono reddito di cittadinanza e le categorie che ai sensi della normativa vigente possono svolgere la propria attività -fatto salvo coloro che seppur all’interno dei codici ATECO autorizzati non possono ugualmente svolgerla a causa di divieti in settori strettamente collegati o primari- un sussidio mensile pari al 10% della media dei redditi dichiarati nel 2018 (rif. Anno 2017) e 2019 (rif. Anno 2018) in modo che vi sia un aiuto concreto e proporzionale. Le istituzioni hanno a disposizione tutti gli strumenti necessari per individuare i singoli soggetti ed erogare direttamente l’importo mensile, previa comunicazione nei portali telematici del proprio codice IBAN e di una dichiarazione da coloro autorizzati al prosieguo dell’attività professionale (codici ATECO inseriti nell’Allegato al DPCM 22 marzo 2020) di non avere in corso attività lavorative o commesse pubbliche.
d) In luogo della proroga erga omnes prevista dal decreto “Cura Italia”, fino al 31 dicembre 2022 dei termini di prescrizione e decadenza relativi all’attività degli uffici degli enti impositori in scadenza entro il 31 dicembre 2020, venga proposto un “condono” (già attivato per gli anni 2003 e 2004) con riferimento agli anni 2015-2016-2017 che prevederebbe, come già in allora, costi differenziati, minori per i contribuenti “congrui e coerenti” rispetto agli altri, con la previsione, in questo caso, di allungamento dei termini per il controllo per chi non aderisce.
e) Per gli aderenti a strumenti di previdenza complementare (fondi negoziali, aperti, PIP), la possibilità di richiedere un’anticipazione sulla posizione individuale maturata, possibilmente con tassazione agevolata (dal 9 al 15% come nel caso di inoccupazione, mobilità, cassa integrazione). Vista l’eccezionalità del momento, tale casistica dovrebbe considerarsi AGGIUNTIVA e in forma temporanea rispetto a quelle già previste dal Dlgs 252/2005 art.11 c.7, per non esaurire o decurtare il plafond massimo richiedibile del 30% per esigenze diverse né, tanto meno, penalizzare coloro che avessero già usufruito di quella possibilità.
f) Annullamento degli studi di settore, per i redditi 2020 e 2021 che, a seguito della crisi economica, ragionevolmente risulteranno sensibilmente abbattuti e rischierebbero di risultare non congrui.
g) Possibilità di ottenere una garanzia sussidiaria dallo Stato per quanto concerne i finanziamenti a medio/lungo termine richiesti da aziende sane, nel tentativo di far affluire risorse all’economia reale.
Le Socie FIDAPA BPW ITALY interessate alle agevolazioni sopra indicate si impegnano sin d’ora a riprendere l’attività lavorativa non appena verrà loro consentito, assicurando che daranno il massimo in termini di impegno e collaborazione ma, sottolineano, SUBORDINATAMENTE all’ adozione da parte dello Stato di tutti i provvedimenti possibili affinché le loro attività lavorative e produttive possano quanto prima ricominciare.
Così facendo verrà anche sottolineata quanto grande sia l’importanza di chi lavora in proprio, con impegno costante, come spinta positiva nell’economia italiana di oggi e, soprattutto, del futuro del Paese.
L’attuale situazione di stallo porterà necessariamente ad un cambiamento nella vita di tutti noi, dal punto di vista umano ed organizzativo, ma è anche l’occasione per le istituzioni di dimostrare e far sentire ad ognuno di noi la propria presenza e tutela (ad oggi la maggioranza dei provvedimenti è volta alla tutela del lavoro dipendente e della pubblica amministrazione) al fine di contrastare il lavoro nero e garantire alle generazioni future l’esistenza di tutte quelle figure professionali (Avvocati, Ingegneri, Medici, Professori, Veterinari,….) ed artigianali (Parrucchieri, Estetiste, Idraulici, Elettricisti, Falegnami, Rappresentanti di Commercio, Panettieri, Baristi, ….) che caratterizzano il nostro tessuto storico e sociale ed incentivare lo sviluppo e la crescita di nuove professioni.
La penalizzazione di tutte queste categorie impoverirebbe irrimediabilmente la nostra società e la nostra cultura, rischiando di riportare la nostra economia ad una situazione anteriore e deteriore rispetto a quella raggiunta attraverso il liberismo e la massimizzazione del grado di soddisfazione di produttori e consumatori.
In data 1° aprile la lettera veniva trasmessa alla Presidente Nazionale Maria Concetta Oliveri accompagnata dalla seguente mail:
Carissima Presidente Nazionale,
chi ti scrive è la Presidente della Sezione Genova che, a nome di tutte le sue Socie, ti saluta caramente e ti ringrazia per le parole di vicinanza che hai espresso in questi giorni di difficoltà.
La vita quotidiana è stata stravolta, questo è certo, ma i nostri animi sono più che mai uniti e noi fidapine stiamo facendo del nostro meglio per far fronte all’emergenza tenendoci in stretto contatto e, anzi, lavorando alacremente.
Ed infatti ciò che voglio portare alla tua attenzione è proprio un’idea che ci è venuta la scorsa settimana e su cui tutte noi abbiamo lavorato apportando il nostro personale parere e punto di vista.
Facendo nostro -oggi più che mai- l’intento della nostra Associazione di essere un movimento di opinione, abbiamo pensato di proporre al CN un documento che riteniamo possa essere una buona base di partenza per una valida proposta che siamo certe tu saprai concretizzare grazie anche all’aiuto e alla consulenza di altre Socie – più preparate tecnicamente di noi- che confidiamo vorranno appoggiarla e migliorarla apportando le proprie considerazioni e, ove necessario, correzioni.
Ti invitiamo pertanto a voler diffondere questa nostra a chi riterrai più opportuno, la cara Presidente Distrettuale Antonella Tosi che ci legge in copia è stata informata di questa nostra.
Confidando che questa nostra proposta prenda corpo, sarà stato un grandissimo onore per noi tutte aver dato il nostro modesto contributo.
Ti saluto e ti abbraccio in attesa di poterti presto vedere di persona
con affetto
Elena Bormida
Presidente Sezione Genova Fidapa BPW Italy
Il 4 aprile perveniva la risposta della Presidente Nazionale:
“Cara Elena, mi scuso per il ritardo nella risposta. Ho letto la vostra lettera e valutato attentamente quanto da voi richiesto. Mi complimento per la formulazione della vostra mozione, ma devo chiedervi di aspettare ancora un poco in attesa dell’emanazione delle nuove disposizioni in campo economico che dovrebbero essere pubblicate, previo accordo tra le varie forze politiche, a breve. Approfitto per augurarvi una buona Pasqua”
Dopo la revisione da parte della sede nazionale del testo proposto dalla nostra Sezione, il 23 aprile sul sito Fidapa Nazionale veniva pubblicato il seguente comunicato stampa
FIDAPA lavoro autonomo ed impresa
LA FIDAPA BPW ITALY, in quanto Associazione femminile che riunisce oltre 11000 socie in tutta Italia, molte delle quali libere professioniste e imprenditrici, in questo momento di gravissima ed inaspettata crisi economica in cui, mai come adesso, il futuro è incerto e fonte di grande preoccupazione per tutte le lavoratrici autonome, vuole farsi portavoce della necessità di prendere provvedimenti economici urgenti a loro tutela.
Abbiamo predisposto un documento, facendoci portavoce delle richieste pervenute dalle socie, che invieremo al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed alla Ministra con la delega alle Pari Opportunità, Elena Bonetti. Le nostre proposte, per quanto compatibili, potranno applicarsi anche alle altre donne lavoratrici italiane. Si tratta di provvedimenti necessari per rispondere alle richieste pervenuteci dalle nostre socie iscritte in Associazioni di Categoria e Ordini Professionali. Nel dettaglio:
- chiediamo il rinvio almeno al 30 settembre 2020 dei pagamenti e degli adempimenti fiscali. Consideriamo non sufficiente il previsto rinvio al 30 maggio, in un’unica soluzione entro il 30 giugno, anche se rateizzabili al massimo in cinque rate mensili, in quanto il provvedimento non aiuterà le imprese;
- per la corresponsione degli aiuti di Stato chiediamo una vera semplificazione per velocizzare i pagamenti degli ammortizzatori sociali, con particolare riferimento alla cassa integrazione;
- l’incremento dello stanziamento previsto dal Decreto Cura Italia (D.L. 18/2020) del Fondo per i professionisti che hanno diritto al sussidio di 600/800 euro legato al calo di fatturato, finanziato attraverso le proprie casse previdenziali di categoria, che risulta inadeguato e da estendersi anche ai titolari di pensione che esercitano l’attività professionale; agevolandone l’accesso rispetto a quanto previsto ora per tutte le categorie dei lavoratori autonomi;
- eliminare la proroga prevista al 31 dicembre 2022 per gli Uffici Fiscali dei termini di accertamento con scadenza al 31 dicembre 2020, prevedendo un nuovo provvedimento normativo che contempli un condono totale o almeno un condono con costi differenziati come già quello attuato per gli anni 2003 – 2004;
- semplificare la burocrazia nelle richieste in merito alla valutazione del profilo economico e finanziario dell’azienda, così come occorre velocizzare la corresponsione dei prestiti bancari garantiti dallo Stato.
Chiediamo che queste misure vengano varate quanto prima e rese immediatamente applicabili. Se non si agisce in modo tempestivo rischiamo di andare incontro ad un periodo di crollo dei fatturati delle aziende e degli studi professionali, con la conseguenza di un costante impoverimento. L’attuale situazione economica è l’occasione per le Istituzioni di dimostrare che sanno come rispondere alle esigenze effettive del mondo imprenditoriale e delle partite IVA. Ognuna di noi si aspetta questo da uno Stato forte, che vuole rappresentare e tutelare tutte le figure professionali ed artigianali che caratterizzano principalmente il tessuto economico e sociale del Paese, incentivando anche lo sviluppo e la crescita di nuove professionalità. Il nostro innato ottimismo di italiani ci porta a credere che da parte del Governo verrà attuata ogni azione necessaria a scongiurare una recessione di tutto “il Sistema Italia”.
Maria Concetta Oliveri
Presidente Nazionale
FIDAPA BPW ITALY