Dall’articolo della socia Veronica Senatore pubblicato su Riviera24.it il 16 settembre 2018

Provincia. La bambina deve essere aiutata, protetta fin dalla nascita e formata in modo che possa crescere nella piena consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi doveri contro ogni forma di discriminazione. Su questo assunto si basa la “Carta dei diritti della bambina” che quattro socie della sezione di Sanremo di Fidapa Bpw Italy hanno posto all’attenzione di altrettanti Comuni dell’Imperiese. Si tratta di Patrizia Acquista, consigliera di VentimigliaLaura Cane, presidentessa del Consiglio di TaggiaMarilena Piardi, vicesindaco di Vallecrosia e Laura Pastore, consigliera a Bordighera, che, con il supporto della presidentessa Monica Iacobelli, hanno accolto tra i loro incarichi istituzionali gli obiettivi Fidapa volti a educare alla parità e al contrasto alla violenza.

«La Carta è un documento unico nel panorama della cultura di genere ed è stato redatto dalla BPW Europa a seguito della drammatica condizione femminile denunciata a Pechino nella Conferenza mondiale sulle donne del 1995. Comprende nove articoli e rappresenta uno strumento che fornisce una lettura di genere dei diritti sanciti dalla Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia del 1989 da cui sono estrapolati principi finalizzati alla tutela delle bambine e della ragazze – spiega Acquista che per prima, tre anni fa, ha intrapreso l’iter di presentazione del documento in provincia di Imperia lavorando al suo inserimento nello Statuto e nel Regolamento della città di confine –. Ho colto l’occasione quando sono stata nominata vicepresidente della Commissione speciale per la revisione e l’adeguamento dello Statuto e del Regolamento. Ad oggi i lavori di Commissione sono terminati, manca solo l’approvazione finale, siamo quindi in dirittura d’arrivo. Un grande traguardo che dà a Ventimiglia un nuovo strumento di azione a tutela dei minori, a favore della parità di genere e contro la violenza sulle donne, attorno al quale si può creare un circuito di sensibilizzazione fatto di convegni, incontri, atti mirati e concreti che va oltre la mera pubblicità e di cui la città ha anche bisogno in relazione alla delicata situazione che sta attraversando».

La buona prassi della consigliera di Ventimiglia è stata seguita dalla socia Cane il cui impegno ha portato lo scorso giovedì alla piena adesione del Comune di Taggia del documento. «La Carta è stata votata in Consiglio comunale all’unanimità e questo mi ha riempito di soddisfazioni. È stato un momento importante per la Fidapa Sanremo, una sezione, una federazione di cui sono fiera di fare parte. Personalmente cercherò ancora di dare il mio piccolo contribuito agli obiettivi Fidapa nelle possibilità del ruolo istituzionale che ricopro. La Carta sarà comunque la base di tutti i progetti che in futuro il Comune di Taggia porterà avanti contro la discriminazione di genere e la violenza sulle donne. Spero che altri Comuni a livello nazionale non solo provinciale si avvicinino al suo riconoscimento. È importante che l’educazione alla parità di genere parta fin dall’infanzia, che le bambine vengano formate fin da subito a riconoscere la loro identità, il loro essere donna, senza discriminazioni, violenze e soprusi».

La Carta è stata accolta favorevolmente anche dall’Amministrazione di Vallecrosia dove è stata presentata dalla vicesindaco Piardi lo scorso mercoledì: «Ho proposto la sottoscrizione della Carta dei diritti delle bambine alla Giunta perché sono convinta che sensibilizzare le nuove generazioni consentirà alle donne di domani di vivere in una società dove la differenza di genere sarà valorizzata e si tramuterà in opportunità. La carta non è un’imposizione ma un documento di indirizzo sociale volto a sensibilizzare le nuove generazioni sulla differenza di genere e contro la violenza alle donne, due obiettivi importanti. Questo di Vallecrosia è un piccolo passo, ma significativo, perché per muovere una macchina, ogni piccolo ingranaggio ha ruolo importante».

Premessa fondamentale per l’affermazione dei diritti della donna fin dalla nascita e il superamento degli stereotipici di genere che sono all’origine di tutti quegli episodi di violenza fisica e psichica che purtroppo, ancora oggi, alimentano la cronaca nazionale, nel corso di questa settimana i contenuti della Carta sono stati anche portati a conoscenza dell’Amministrazione di Bordighera dalla consigliera Pastore: «Al momento l’adozione è solo un abbozzo, il progetto deve ancora essere presentato a tutto il gruppo. Un progetto a cui tengo particolarmente. La Carta è infatti uno dei primi mezzi che possiamo utilizzare per educare le persone al rispetto, alla parità e al contrasto alla violenza. Troppe bambine ancora oggi subiscono violenze e condizionamenti psichici senza potersi ribellare o difendere e senza che un genitore possa aiutarle. Questa Carta è una grande opportunità ed è necessario portarla all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni così da rendere note l’esistenza di problematiche legate ai diritti del genere femminile, dalla nascita all’età dell’adolescenza. Attraverso la sua divulgazione possiamo stimolare il dibattito e la riflessione sulle diversità di genere. Ed è questo molto importante, perché soltanto attraverso una precoce educazione al rispetto si possono cambiare gli stereotipi del passato».