PRESIDENTE GRAZIELLA FIRPO

 

 

Il 25 novembre ricorre la giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, fortemente voluta da tutte le associazioni femminili e designata dall’Onu il 17 dicembre 1999: anche Alessandria ha voluto ricordare questa giornata organizzando una serata letteraria .
Si è trattato del recupero di un’opera pressoché sconosciuta del nostro concittadino Giulio Cesare CORDARA (Alessandria 1704 – 1785) il poema satirico/giocoso intitolato “IL FODERO, O SIA IL JUS SULLE SPOSE DEGLI ANTICHI SIGNORI”, avvenuto grazie al lavoro ed alla passione per la storia antica del Dr. Giuseppe PASERO, ricercatore e saggista.

Ed è stato proprio il nostro concittadino Pasero a sottolineare che l’autore, citando il fatto d’armi storicamente testimoniato, introduce con  felice invenzione artistica il personaggio di Bettina: e’ una fanciulla caduta nelle mire di uno dei feudatari, che per facilitare il proprio disegno non esita ad ucciderle il padre. La reazione di Bettina e’ immediata e, nel momento della mobilitazione militare, non esita ad indossare l’armatura come una piccola Giovanna d’Arco ed a lanciarsi nella mischia. Sara’ suo l’onore di scontrarsi con il feudatario Bonifacio II del Monferrato e di disarcionarlo.

La lettura dei brani originali è stata affidata ad un bravissimo Massimo POGGIO, attore di successo, anch’esso nostro concittadino, che ha riscosso grande successo di pubblico. Lo affiancava la giovane Enrica FIENO, una promessa del nostro teatro.

L’interesse che il “fodero” riveste ancora oggi  attiene ad un tema, quello della violenza e del sopruso nei confronti delle donne, che basterebbe da solo a testimoniare  la vivace modernità’ dell’opera. Il fodero, del quale peraltro non risulta alcun codice scritto ma pare fosse solo un sopruso perpetrato dai signorotti che ritenevano che tutto ciò che era sulla sua loro terra fosse di loro proprietà e quindi al servizio dei propri desideri, riveste ancora oggi drammaticamente carattere di attualità: il tema della violenza sulle donne!

 

E’ con uno spettacolo di musica raccontata che la Sezione di Alessandria ha inaugurato il biennio, cogliendo l’occasione di festeggiare il bicentenario della nascita di Giuseppe VERDI (di parlare delle sue eroine e delle sue melodie che hanno appassionato generazioni) d al contempo con lo scopo di valorizzare talenti alessandrini.

Ospiti Giovanni GUANTI, alessandrino, docente di musicologia all’Università degli Studi di Roma3; Luisa SELLO, flautista, ambasciatrice della musica e della cultura italiana, sostenuta dal Ministero Italiano degli Affari Esteri e dal Ministero dei Beni Culturali, alessandrina di adozione (più volte ospite FIDAPA) e Caterina ARZANI, pianista, direttrice dell’Associazione Chopin di Alessandria nonché socia della sezione.

Ha aperto lo spettacolo il prof. Guanti, cui spettava il compito di esprimere il significato del femminile nell’opera verdiana. L’intervento si è incentrato innanzitutto sulla trama dei libretti melodrammatici ottocenteschi, caratterizzati molto spesso dall’immancabile messa in scena della morte violenta (assassinio o suicidio) delle protagoniste femminili. Sedotte e abbandonate, ostaggio dei tipici poteri patriarcali, il politico e il sacerdotale; oppure, pregiata merce di scambio per la continuità delle dinastie, le donne assurgono nel teatro di Verdi a statura monumentale, nel “bene” (Violetta, Leonora, Aida) come nel “male” (Azucena, Odabella, lady Machbeth).

Il relatore ha tracciato anche i ritratti delle quattro donne più significative della biografia del Maestro: Margherita Barezzi e Giuseppina Strepponi, rispettivamente sua prima e seconda moglie, il soprano Teresa Stolz, amica del cuore, e la mecenatessa, patriota e saggia consigliera Clara Maffei.

Gli interventi del prof. Guanti sono stati inframmezzati dall’esecuzione, da parte del binomio Sello Arzani di un programma raro e raffinato, in cui sono state proposte le arie più celebri rivisitate come alla moda del tempo (fantasie sul Rigoletto, su Il trovatore, sulla Traviata, aria dall’opera Aida “Ah! Tu dei vivere” ed altro). E’in tal modo scaturito l’amore, il rispetto, la condivisione degli interessi e degli ideali che Verdi nutrì per le donne, sia che fossero le eroine delle sue opere, sia rappresentassero le donne della sua vita.

La conclusione della serata e’ stata toccante. La flautista ha ringraziato il pubblico, peraltro attento ed entusiasta, unendo poesia e canto: “RINGRAZIO VOI CHE AVETE LASCIATO CHE IO POSASSI  LA MIA MUSICA  COME UNA CAREZZA  SU CIASCUNO  E VOI  IL PUBBLICO SIETE DIVENTATI PARTE  DI ME.

E’ motivo di orgoglio per la FIDAPA aver organizzato ancora una volta una serata aperta al pubblico in cui sia stato elemento prevalente la valorizzazione delle “donne”, siano esse nostre socie, alessandrine, o celebrità a noi legate da stima ed affetto.