ANNO 2011

IL RISPETTO : della DONNA

Presentazione del libro “VIRGINIA AGNELLI – Madre e farfalla”
Autrice Marina Ripa di MEANA

In data 12 maggio 2011. – Marina Ripa di Meana ci ha presentato il libro, scritto assieme a Gabriella Mecucci, di una “donna” affascinante, bellissima, molto intelligente, un po’ trasgressiva e libertina, troppo libertina per la famiglia del marito.

Nel piano nobile di Palazzo Barberini, la nonna è una Principessa Massimo, la piccola Virginia mosse i primi passi. Proprio in questo palazzo la giovane dalla capigliatura rossa e riccia, anticonformista “non portava mai il cappello” e volitiva,conobbe Edoardo Agnelli. L’erede del fondatore della Fiat Giovanni, era un uomo “raffinato ed elegante: un dandy amante della mondanità,  che purtroppo la lascia, a causa di un incidente aereo, giovane e  sola con 7 figli. Marina ci parla della sua lotta per i figli: pochi mesi dopo la morte del marito si innamora di Curzio Malaparte, ma il suocero (ricordiamo che è il Senatore Giovanni Agnelli) non accetta questo amore, la fa seguire dalla polizia fascista che raccoglie minuziosamente informazioni su di lei, la porterà in tribunale e gli farà togliere la custodia dei figli etichettandola come una “pubblica peccatrice”. Alla fine il suocero acconsentì a formalizzare un compromesso il cui aspetto più importante era l’affidamento a lei dei figli. Il suo amore per i figli e l’amore dei figli per lei alla fine vinceranno!

Affronta poi un argomento poco conosciuto, dell’importante contributo di Virginia nell’Operazione Farnese. Virginia tramite il diplomatico Dollmann, frequentatore del suo salotto romano, che intercede con il generale delle SS Wolff, intercede a sua volta, tramite lo zio Cardinale, per un’udienza segretissima con il Pontefice Pio XII – l’incontro aveva lo scopo di evitare spargimenti di sangue durante l’ormai imminente ritirata dei tedeschi da Roma. I tedeschi lasciarono la città senza “lasciarsi alle spalle la solita terra bruciata”.

Virginia Bourbon del Monte Agnelli, madre amatissima di Gianni, Susanna, Umberto e di altri quattro figli, bella e fragile, ma coraggiosa e combattiva, fu “una sorta di farfalla”, leggera e colorata: non le fu risparmiato nulla, ma fu sempre capace di risorgere, di nutrice profonde passioni, amori, affetti.

IL RISPETTO : della STORIA

Conferenza/Concerto 

  • Carla MORUZZI – Presidente Istituto della Storia per il Risorgimento, Comitato AL/AT
  • Caterina ARZANI – Pianista
  •  Lilia GAMBERINI – Soprano
  •  Ilaria ERCOLE – Voce recitante

dal titolo 2FRATELLI E SORELLE D’ITALIA” 

In data 7 maggio 2011. – La serata voleva in particolare parlare delle DONNE protagoniste nel processo di indipendenza italiano: la presentazione da parte della prof.ssa Carla Moruzzi è stata intervallata dalla lettura di lettere o da musica di Rossini, Donizetti e da parti di opere di Bellini o Verdi. Parliamo di Anita Garibaldi : una donna forte, coraggiosa, un’amazzone, ma anche una vera compagna, che gli ha dato 4 figli e che ha amato Garibaldi come nessun’altra, per tutto il corso della sua breve vita. Di lei scrive: avevo bisogno d’una donna che mi amasse subito! Sì una donna! E trovai Anita, la più perfetta delle creature. Da quel giorno non ho desiderato più niente. Il mio viso, come il viso del sole, era sfiorato dal suo sguardo, che era come una pioggia leggera, calma, sul mare. Parliamo di Giuditta Sidoli: è stata protagonista della rivoluzione modenese, è scesa in piazza a manifestare contro il potere. Conosce Giuseppe Mazzini e ben presto divengono amanti: è lei la collaboratrice e la consigliera più ascoltata. Di lei scrive: Sorridimi sempre! E’ il solo sorriso che mi venga dalla vita. Parliamo di Anna Giustiniani : muore suicida a trenta anni per amore del giovane Camillo Cavour. Non è una donna particolarmente bella ma certamente ricca del fascino che le viene dalla sua non comune cultura. Lascia un cospicuo e romantico carteggio – scrive: Eri tu che la sorte aveva segnato come mio ultimo sostegno: tu pieno di forza, di vita, di talento… La mia vita è così passata! Tanto giovane che la trovo lunga, troppo lunga questa vita che non è che un sogno. Mio Dio, se sento l’amore che è in me! Parliamo delle due donne protagoniste di Vittorio Emanuele II  – la moglie Adelaide (scrivono di lei La Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza, e che conquistava i cuori per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che ne rivelavano l’animo) e la Bella Rosina (scrivono di lei La contessa era molto bella, come si conservò ancora per lungo tempo, con occhi vivacissimi, capelli neri lucenti, incarnato perfetto. Non aveva molto gusto nel vestire.. Seppe mantenersi sempre al suo posto, mai si fece accecare dall’ambizione, anche dopo il matrimonio ..) Parliamo di Cristina Belgioioso : da bambina melanconica, introversa, timida, a vent’anni si avvicinò alle persone più coinvolte con i movimenti per la liberazione – la sua fama, la sua posizione sociale e la sua solerzia alla fuga la salvarono da arresti facili. A Parigi organizzò uno di quei salotti d’aristocrazia, dove riuniva esiliati italiani e borghesia europea.  Infine parliamo della Contessa di Castiglione : Virginia era di una bellezza rara – gli occhi di un azzurro intenso, con una strana sfumatura violacea, facevano un profondo contrasto con i capelli castano dorati. Non ebbe una grande cultura, ma un’intelligenza vivace ed un intuito pronto. Cavour ebbe modo di studiare la giovane fatua ma intelligente, vanitosa ma affascinante cugina e pensò di sfruttare tali qualità: a Parigi fu definita sciocca e priva di fascino ma la conquista di Napoleone III fu facile. Non fece certo l’Italia, ma la sua presenza a Parigi ebbe indubbiamente un certo influsso sulla politica francese nei riguardi del Piemonte. A trent’anni si sente già vecchia e la lotta con gli anni sarà patetica e disperata, tenace e umiliante : ha puntato tutto su doni passeggeri – la giovinezza e la bellezza!

DONNE protagoniste nella vita di “uomini” che hanno fatto l’Unità d’Italia!

IL RISPETTO : della DONNA

Conferenza di Luisa SELLO flautista ed ambasciatrice della musica nel mondo dal titolo ” Il volto femminile della musica nella narrativa di CARLO SGORLON” 

In data 11 marzo 2011. – Conferenza organizzata a Palazzo Rosso in collaborazione con la Consulta del Comune di Alessandria. Carlo Sgorlon, il più prolifico scrittore del 900 letterario italiano, il più premiato per l’opera narrativa: autore che ha consegnato alla donna un ruolo prominente nelle Arti e nella Musica.  Luisa SELLO ha vissuto accanto alla “penna” dello scrittore e ne ha colto le ombre ed i tratti relativi alla musica; la sensibilità di chi la musica la vive ogni giorno (Luisa è musicista concertista) l’hanno portata a considerare quanto la figura della donna sia personificazione stessa del suono nella più pura accezione di vibrazione emotiva. Luisa ci dice che le grandi protagoniste di Sgorlon sono la “natura” e la “Donna” quasi formassero un’anima unica. Della natura tratta nei suoi libri (monti, fiumi) sempre con rispetto sacrale. Della donna tesse storie d’amore profonde e di grande rispetto del mondo femminile. Quando Sgorlon descrive una relazione amorosa il suo stile si fa soffice, sfumato, quasi una carezza ai sentimenti, e la figura della donna emerge sempre lucente, rassicurante, piena, portatrice di energia e positività. Le sue donne sono forti, indipendenti, volitive, sagge, madri e compagne di vita. Il suo sguardo narrativo ne penetra i segreti e li esalta, li sostiene, li accarezza. Alle donne viene consegnata anche determinazione, tenacia, saggezza, forza di carattere. Sono donne belle dentro, per come le richiama e le pone al confronto con il vento, il sole, l’acqua e la tenerezza. (letti alcuni passi del “Filo di Seta”). Accanto alla figura materna e attenta di sposa, c’è l’altra parte femminile, quella suadente e sacrale, quella dell’eros e delle scoperte del sesso. Ne parla in maniera schietta, diretta, semplice, così semplice che le descrizioni perdono qualsiasi accenno volgare per entrare in un mondo genuino, spontaneo. (letti alcuni passi de “L’alchimista degli Strati”). Nei racconti di Sgorlon quasi come in una danza, molte storie sono legate alla musica ed al suo aspetto arcano e misterioso, suadente e inafferrabile. Alcune donne suonano uno strumento, altre ne vengono attratte, altre ancora ne richiudono il richiamo in un carillon. Ne “La fontana di Lorena” Eva gioisce all’idea di recarsi all’Arena di Verona per ascoltare il suo autore preferito, Rossini. La musica diviene sinonimo di vita, metonimia dell’atto creativo: la vita, l’atto della nascita, il sorgere di un nuovo giorno, il gonfiarsi dell’energia rossiniana, il ricordo delle vibrazioni musicali ancora vive nella mente, tutto cospira a far sì che la penna di Sgorlon incontri nel suono e nelle sue argomentazioni quell’energia creativa e singolare così tipica del suo narrare.

Ne “Il velo di Maya” Sgorlon affronta problematiche dell’universo musicale più che in altre opere: vive la tensione del palcoscenico e lo fa vivere ai suoi personaggi: Jacopo un ragazzo di grande talento musicale scopre in soffitta un cembalo e ne subisce il fascino; Alice gli si fa incontro quando ancora egli non ha conosciuto l’arte della seduzione.

Da “Il velo di Maya” “il ragazzo la seguì con gli occhi, e il suo cuore cominciò a battere più veloce. La mente fu attraversata da un pensiero apparentemente astruso, ma per lui chiaro come la luce: la musica è donna!

IL RISPETTO : dei BENI CULTURALI

Conferenza di Annalisa DAMERI – Architetto – Ricercatore presso il Politecnico di Torino dal titolo “ALESSANDRIA – ARCHITETTURE e CITTÀ – Un patrimonio da valorizzare”

In data 18 febbraio 2011. – Si parla sempre di rispetto, rispetto non solo verso tutte le persone, ma verso “tutto” quindi la propria città. Città, Alessandria, dove i sentimenti storici si tende a nasconderli o addirittura demolirli. Ma sotto il grigio della città c’è la nostra anima, da riscoprire. L’architetto, alessandrina, cita subito l’Apologia della Storia di Bloch : fare la ricerca storica è come fare l’investigatore e lei ha studiato Alessandria dal 1995 al 2011. Ha subito scoperto Valizone: architetto municipale dal ’14 al ’53, che progetta e costruisce tutta l’architettura dell’800: scuole, palazzo comunale, ospedale, cimitero, manicomio, acquedotto,.. e demolisce tutto quello che ritiene degrado (Medioevo). A fine ‘700 Alessandria è una città fortificata, fortificazioni che perde nell’800 in quanto costosissime da mantenere e impedimento per gli ampliamenti urbani. Con Napoleone viene potenziata la Cittadella (oltre a Torino le uniche due del Piemonte a non essere demolite) perchè doveva essere la base strategica per il Piemonte. Quindi con l’Unità d’Italia vengono sostituiti gli spalti fortificati con gli spalti alberati. A volte non conoscere le architetture “demolite” è conoscere una parte limitata dell’attuale; le città dell’800 sono figlie dell’illuminismo, gli obiettivi erano decoro, modernità, salubrità, igiene. Si deve rispondere alle “committenze” dello Stato, Chiesa e Municipio. Si costruiscono carceri, ospedali, banche, scuole, biblioteche, musei, nasce il verde pubblico e la stazione ferroviaria. Parliamo quindi di CARCERE: è su tutti i manuali di Storia dell’architettura per la forma “panottica” – nasce sulle rovine di un convento medioevale, committente lo     Stato che vuole un carcere controllato dai molti soldati che si trovano sul territorio. CIMITERO : è citato sulla Treccani – è un museo dell’architettura , progettato nel 1805, ampliato nel 1833 da Valizone – la città dei morti che parla degli stili dei vivi.

Il ’900 vede l’ascesa di BORSALINO: il palazzo degli uffici Borsalino (1925/1926) ed il palazzo degli “impiegati” (1949/1951) commissionati da Borsalino e progettati da GARDELLA.  Di Gardella tutti conosciamo il Poliambulatorio – il Dispensario antitubercolare –

La serata non dovrebbe mai finire tanta è l’attenzione del pubblico – si è conclusa con una generale soddisfazione di essere “alessandrine”!

IL RISPETTO : della LEGALITA’ … la cultura come valore nel rispetto della legalità …

Conferenza di Paola PARDINI – Giudice di Pace e Olimpia CRISCUOLO – Avvocato, dal titolo “GIUDICE DI PACE – Un conflitto di parole?”

In data 26 gennaio 2011. – La Dr.ssa PARDINI inizia la conferenza con una provocazione sul titolo da lei scelto: la parola PACE è il contrario di GUERRA (che in genere vogliono e fanno gli uomini) e la parola GIUDICE vuol dire invece CONCILIAZIONE più tipico del genere femminile. Il GdP, le cui funzioni sono richiamate dalla Legge 374/91, ed hanno avuto inizio solo nel 1995, ha giurisdizione in materia civile e penale. La competenza civile è determinata dall’art, 7 c.p.c.: il GdP è conosciuto più per le opposizioni alle sanzioni amministrative ed alle infrazioni al codice della strada. La competenza penale è relativa a percosse, lesioni personali, minacce, ingiurie ed inosservanza dell’obbligo dell’istruzione elementare dei minori (vedi extra comunitari).

Per esercitare la funzione conciliativa non si deve dimenticare che il GdP incide sulla vita umana delle persone: non può dare pene detentive (solo di tipo domiciliari) ma pecuniarie; alcune volte di fronte a giovani la pena pecumiaria non ha molto senso, potrebbe essere più educativa una pena detentiva, esempio stare a casa il sabato sera se il giovane è stato trovato in stato di ebbrezza). La “conciliazione” fa cessare la materia del contendere ed è ammessa senza il ricorso di un avvocato.

Viene anche ricordato che la prima DONNA magistrato è solo del 1963 (si diceva che la donna in certi periodi della vita non poteva giudicare!): ora le donne coprono il 50% dei posti!.

L’avvocato CRISCUOLO introduce la figura del “Mediatore” prevista dal D.Lgs. N 28/2010: l’art 1 cita che si intende per mediazione l’attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa. L’art 5 stabilisce per quali controversie si deve esperire il procedimento di mediazione (esempio in materia di condominio, successioni ereditarie, contratti bancari). La sentenza del Mediatore è una SENTENZA a tutti gli effetti, con le conseguenze vagliate  dal Tribunale competente. Qualora esso non riuscisse, ovvero entro quattro mesi non si addivenisse ad un accordo, sarà poi possibile agire secondo le vie ordinarie. Comunque a Napoli si dice “è meglio un cattivo accordo che una causa vinta”.

La conferenza è iniziata con una provocazione: la diversità tra UOMO/DONNA. Si chiude dicendo che solo il BUON SENSO aiuta sempre: è essenziale non giudicare MAI l’imputato, che può aver avuto grosse difficoltà e la condanna maggiore se la impone da solo.

*****

ANNO 2010

IL RISPETTO : dell’ ALTRO SENZA CONFINI

Conferenza di Rita ROSSA – Vicepresidente Provincia di ALESSANDRIA
Ivana STEFANI – Presidente I.C.S. di ALESSANDRIA
dal titolo “AFGANISTAN ANNO ZERO – Viaggio e Kabul – Nel cuore delle Donne”

In data 25 novembre 2010. – Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999, parliamo di violenza contro le donne in Afganistan. La Dr.ssa Rita ROSSA introduce la serata parlando del suo recente viaggio a Kabul: la prima sensazione è stata di “paura” anche fisica, una sensazione di inadeguatezza profonda, ha toccato con mano la violenza fisica su donne e bambini, negli occhi si legge solo dolore, manca la speranza di un futuro. Poi nell’orfanatrofio dove è stata ha percepito la capacità di costruire un futuro, di praticare la convivenza e la paura per sè è svanita.

La visita ad un reparto ospedaliero adibito solo a “donne ustionate” è stato un pugno allo stomaco: l’autonomia della persona passa dalla soddisfazione dei bisogni “primari”.

La violenza spesso impedisce alle donne di sfuggire alla povertà. L’istruzione può essere una via di fuga dalla povertà, perchè accresce le possibilità di scelta delle donne e riduce la loro dipendenza economica, ma discriminazione e violenza negano alle ragazze l’accesso all’istruzione. Alcune donne frequentano di nascosto: la testimonianza di una donna: “ho imparato a leggere, quindi non do più medicine scadute ai miei figli!”

La Dr.ssa Ivana STEFANI conosce l’Afganistan dal 2000: ricorda che con i talebani le donne non potevano più uscire, lavorare, studiare. Il danno più grande è stato psicologico, molte donne sono impazzite. Poi hanno iniziato con scuole clandestine. In questa fase ICS – Istituto per la Cooperazione allo Sviluppo – ha avviato vari progetti di cooperazione decentrata insieme al Coordinamento Italiano a sostegno delle donne afghane (CISDA); ha preso vari contatti con le donne afgane, con “Case Famiglia”, o per assistenza alle donne che vogliano intentare causa legale. Le donne sono l’unica speranza per il futuro.

Il numeroso pubblico attraverso il video-documentario ha ripercorso le tappe di un viaggio ed è uscito avendo nel cuore e nella mente le immagini delle donne che presso la Casa per donne maltrattate di Kabul hanno ritrovato la forza e la voglia di vivere.

IL RISPETTO: dell’ALTRO SENZA CONFINI

Conferenza di   Maura ARBUFFI – medico specialista in Oncologia, medicina tropicale ed Antropologia – dal titolo

“TOTEM e TABU’ – L’Africa vissuta”

In data 21 ottobre 2010. – Nel “rispetto dell’altro senza confini” parliamo di Africa: la Dr.ssa Maura ARBUFFI ha intrattenuto le socie e la cittadinanza (peraltro intervenuta numerosa) con immagini da lei scattate, commentate dalla sua esperienza diretta. La Dr.ssa ha lavorato come “expert” per l’Organizzazione Mondiale della Sanità a programmi sanitari in Tchad (Africa subsahariana) e partecipa come medico volontario alla realizzazione di un ospedale pediatrico in Benin, di cui è attualmente responsabile sanitario.

Parliamo di SAHEL – sahara – e dei riti “vodoun”: il sacerdozio Vodoun prevede sia uomini, houngan, che donne, mambo. Le loro funzioni sono la guarigione, praticare cerimonie religiose per chiamare o pacificare gli spiriti, tenere iniziazioni per nuovi sacerdoti, interpretare i sogni, creare protezioni o pozioni per vari scopi (es. incantesimi d’amore).

Uno degli aspetti centrali delle pratiche Vodoun è la guarigione di persone malate. Abbiamo visto il sacerdote del Dio Guerriero, sacerdote che esorcizza le streghe o chi pratica il culto del Sarpatà per esorcizzare la peste. Anche i bambini possono partecipare ai riti, il neonato è rispettato in quanto entità staccata dagli antenati (non hanno ancora acquisito il linguaggio “razionale” della mamma) mentre la DONNA non è assolutamente considerata. Abbiamo anche visto la Dea del MARE, unica dea donna (l’africano crede che la natura sia comunque femmina, madre, donna), ma nel sociale non è valutata.

Parliamo poi del CORNO D’AFRICA con 45 etnie diverse, tradizioni, dialetti. Qui la popolazione non è stata troppo colonizzata in quanto “scomoda” da raggiungere. Vediamo : — Dio Assoluto il FUOCO, per tenere lontani gli animali, per scaldarsi ma simbolo del calore degli spiriti – SURMA guerrieri innocenti – DONNA NOBILE con piattello nel labbro e fori nelle orecchie – BUME figli del Nilo , le donne hanno un gancio metallico sulle gengive – BANNA le cui donne sono bellissime, color prugna – ERBORE terra del SALE dove vivono su palafitte e le donne hanno ornamenti alle caviglie –BORANA figli dell’AURORA la più bella popolazione femminile dell’Africa – HAMER uomini della pianura dove le donne possono essere fustigate per punizione – etc .

Le DONNE sono le uniche che lavorano, sono tenute dall’uomo fino a che sono produttive, poi sono mandate sulla strada, o vendute. La donna per l’uomo africano non è un essere umano!

Ma la chiave di lettura per un approccio con il mondo africano, per la nostra relatrice, è il RISPETTO: l’africano vuole rispetto, e se si accorge che non è alla base del rapporto, il rapporto non esiste.

Tema Nazionale : L’ESPERIENZA DELLA DONNA NELLA REALTA’CULTURALE E SOCIO ECONOMICA

Conferenza / degustazione con

  • Claudia MAZZETTI  –  cantina Grappe MAZZETTI di Altavilla
  • Doretta MARENCO –    cantina MARENCO di Strevi

In data 10 Giugno 2010. – A Villa Badia, nella bella cornice dell’Abbazia di Santa Giustina – SEZZADIO – la Fidapa ha ospitato le due relatrici, ognuna rappresentante nel suo campo l’eccellenza del prodotto, non solo del territorio alessandrino ma nazionale, cantine guidate da DONNE.

CLAUDIA Mazzetti è la responsabile commerciale, marketing e comunicazione dell’azienda di famiglia, Grappe MAZZETTI d’Altavilla – Distillatori dal 1846. Ha maturato la passione per la grappa e per il suo lavoro iniziando molto presto ad inserirsi nell’impresa affiancata dal padre e dai suo fratelli ed iniziando una vera e propria “gavetta” passando tra mansione differenti che le hanno permesso di conoscere al completo l’intero microcosmo che ruota attorno al distillato made in Italy. In un mondo, quello della grappa, legato nell’immaginario collettivo alla sfera maschile, Claudia gestisce il suo ruolo con la forza della femminilità ed ha scoperto col tempo la presenza sempre più attiva e numerosa “dell’altra parte del cielo” all’interno delle distillerie italiane. Da incontri e confronti nel 2001 dà così alla luce alla Associazione Donne della Grappa, che da allora è presieduta da lei. Il prossimo sogno è riuscire a crescere la settima generazione con la stessa passione per il mondo della grappa : prova tangibile è la presenza alla serata della nipote Silvia.

DORETTA Marenco, imprenditrice con grande passione per la vigna ed i rapporti interpersonali, cura la parte commerciale dell’Azienda MARENCO di Strevi. L’azienda inizia nel ‘900 con il nonno Michele ma la spinta in termini moderni viene data da Giuseppe, che acquista i terreni nelle zone più vocate e comincia a far conoscere i suoi vini creando una prima rete commerciale al Nord Italia. Oggi l’attività è portata aventi dalle TRE FIGLIE: Michela segue la parte amministrativa e commerciale, Patrizia enologa segue la produzione in vigna ed in cantina, Doretta laureata in relazioni pubbliche segue la comunicazione e l’accoglienza in cantina, oltre ad essere sempre in viaggio per presentare i suoi vini, oggi presenti sui mercati più prestigiosi dall’Australia al Giappone, Stati Uniti e Canada.

Da otto anni è Presidente dell’Enoteca Regionale di Acqui e dal 2010 è delegata regionale della Associazione Nazionale Donne del Vino.

IL RISPETTO DELLA CREATIVITA’ FEMMINILE

Conferenza conclusiva del progetto DO.R.A.T.E. Donne che Rivalutano e Arricchiscono la Tradizione Edile

In data 21 maggio 2010. – Il progetto, sviluppato negli ultimi due anni, ha visto la partecipazione di Scuola Edile, Sistema Edile, Provincia di Alessandria e FIDAPA, impegnati in “Azioni Positive” per la parità di genere e per valorizzare la risorsa femminile nel settore delle costruzioni. La campagna di informazione e sensibilizzazione ha messo in luce le donne che lavorano in edilizia, come socie, titolari d’impresa, artigiane, libere professioniste ed ex allieve dei corsi della Scuola Edili. Si tratta di donne impegnate sia nel restauro e recupero del patrimonio storico architettonico, sia nella tutela ambientale e nell’utilizzo di sistemi e tecniche innovative per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile. La passione e l’impegno delle donne operanti in edilizia ha risvegliato un positivo interesse verso questo mondo poliedrico, così affascinante con i suoi mille mestieri e campi di attività ed ha incentivato altre donne a considerarlo come un possibile impiego, fonte di guadagno e di soddisfazione, in un momento di crisi economica e occupazionale.

Oltre alle relazioni dei partner, nonchè della referente del progetto – socia della Sezione –  Susy Trangoni e della Past President Distretto Nord Ovest, sono state molto apprezzate le testimonianze di donne ed ex allieve che hanno trovato nella professione edile una fonte di successo personale. Al termine dei lavori le quattro testimoni sono state premiate dalla Consigliera di Parità della Provincia che ha conferito loro l’attestato di “Donna che Rivaluta e Arricchisce la Tradizione Edile”, dando inizio ad un appuntamento annuale.

IL RISPETTO DELLA CREATIVITA’ FEMMINILE

Spettacolo di musica raccontata con:

  • LUISA SELLO, presentazione e flauto 
  • CATERINA ARZANI, pianoforte

dal Titolo: “MUSE, MUSICISTE, COMPAGNE MUSICALI”

In data 17 aprile 2010 – Al Palazzo del Monferrato di ALESSANDRIA, Luisa SELLO per la Fidapa ha proposto l’incontro/concerto come una riflessione sul contributo femminile – quale è stato il ruolo della donna nei secoli nella musica – con l’esecuzione di musiche composte da donne entrate ormai pieno titolo nella storia. Dalla fusione dei suoni delicati e commoventi del flauto di Luisa con quelli limpidi e cristallini della pianista Caterina è nata una serata di note e parole, perchè all’interpretazione di raffinati brani è stata accostata la lettura di testi poetici, generando così emozione dall’emozione, con un’arte, la musica, ad amplificare le bellezze dell’altra, la poesia. Il concerto mette in evidenza una splendida varieta’ di stili creativi femminili musicali e poetici, facendo riemergere voci del passato oggi poco note ma non per questo poco importanti: Anna Bon, ad esempio, e’ stata una compositrice di grande talento, contemporanea di Mozart e Haydn, autrice di bellissime sonate, dotate di una inventiva melodica molto originale. Poi un trio di eccellenti compositrici: Fanny Mendelssohn Hensel, sorella del famosissimo musicista, e proprio per questo ingiustamente trascurata da critici e storici della musica; Clara Schumann, moglie di uno dei massimi creatori in musica del XIX secolo, straordinaria pianista (capace addirittura di rivaleggiare con Liszt) e figura di artista e intellettuale a tutto tondo e Cecile Chaminade, compositrice prolifica, esuberante, dotata di un genuino e inarrestabile impulso creativo, dallo stile elegante, fluido, ornato, molto fiorito e ricco di colori. Un programma variopinto ed articolato di pezzi diversi, in rapida successione e in alternanza mutevole: letture di poesie che si frappongono a pezzi musicali, in un costante moto di richiamo reciproco fra suoni e parole.

Precisiamo che Luisa SELLO è ambasciatrice della musica italiana nel mondo, tra gli artisti sostenuti dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Culturali, e che Caterina ARZANI, socia FIDAPA, è Direttore Artistico dell’Associazione di Musica e Cultura “F. Chopin”.

Precisiamo che Luisa SELLO è ambasciatrice della musica italiana nel mondo, tra gli artisti sostenuti dai Ministeri degli Affari Esteri e delle Attività Culturali, e che Caterina ARZANI, socia FIDAPA, è Direttore Artistico dell’Associazione di Musica e Cultura “F. Chopin”.

.

IL RISPETTO – DELLA VITA E DELLA PERSONA

Conferenza dal titolo “LA GIOIA DI DONARE”

Relatrici: ORIA TRIFOGLIO, ginecologa : “Il sogno di Ludvika”
e MARIA PAOLA SCARSI, radiologa: “Condividere i bisogni”

In data 30 marzo 2010 – Al Museo etnografico della Gambarina di ALESSANDRIA, si è tenuta la conferenza inserita nel programma dell’anno europeo alla lotta alla povertà ed all’esclusione sociale. La Dr.ssa Oria Trifoglio da anni presta servizio volontario, per un mese, presso l’ospedale malgascio di Henintsoa (zona sud del Madagascar) insieme ad un gruppo di medici e chirurghi alessandrini e torinesi. Realizzano il “sogno di Ludwika”, una bambina scomparsa prematuramente all’ospedale di Alessandria: l’ospedale offre assistenza sanitaria a circa 400.000 abitanti. La volontà solidaristica di pochi è diventata un progetto condiviso da molti: obiettivo è organizzare una struttura indipendente attraverso la formazione di personale locale stabile del posto: quindi non solo supporto medico/chirurgo ma formazione del personale e della popolazione locale. A Vohipenho operano le Suore ospedaliere della Misericordia che accolgono bambini in condizioni di denutrizione o disagio familiare. Al suo interno si tengono corsi di educazione sanitaria o di cucito o di agricoltura.

Al motto “condividere i bisogni per condividere il senso della vita” il Banco Alimentare per la provincia di Alessandria, presieduto dalla Dr.ssa Maria Paola Scarsi, assiste attualmente circa ottanta associazioni di volontariato, attraverso le quali il Banco distribuisce settimanalmente derrate alimentari che altrimenti andrebbero distrutte perchè quasi in scadenza. Il Banco non è solo la “giornata della colletta alimentare” presso i supermercati (ultimo sabato di novembre) ma la rete recupera i prodotti alimentari che vengono donati dall’Unione Europea, dall’industria alimentare e dalla Grande Distribuzione Organizzata. La molteplicità dei donatori di eccedenze assicurano una diversificazione di prodotti che la rete mette a disposizione degli Enti caritativi (mense per poveri, case d’accoglienza, centri recupero, comunità, etc). Oggi il Banco per la provincia di Alessandria opera nel Basso Piemonte e nell’Oltrepo Pavese servendo oltre 130 Associazioni che assistono più di 16.000 persone. L’aiuto alimentare è importante, ma non è tutto: spesso l’aiuto alimentare permette a chi lo riceve di accorgersi del bene di cui è oggetto, di cominciare quindi a parlare della propria sorte con qualcuno, di riprendere coscienza di sè, di ricominciare ad affrontare con forza le difficoltà esistenti.

IL RISPETTO – DELLA VITA e DELLE PERSONE

Conferenza di MICHELE DI LECCE, Procuratore della Repubblica – EMMA CAMAGNA, Giornalista – GIULIA BOCCASSI, Avvocato – ALESSIA CHIOSSO, Comandante Polizia Penitenziaria C.C. Asti

dal titolo “Il rispetto del mondo femminile nella realtà carceraria”

In data 29 gennaio 2010. – Al Museo etnografico della Gambarina di ALESSANDRIA, con il patrocinio dell’Ass. Pari Opportunità, si è tenuta la conferenza il cui scopo era aggiornare sia le socie che la cittadinanza, peraltro intervenuta numerosa, sulle problematiche relative ad un tema oggi particolarmente scottante. L’Universo carcere – un mondo a sè, come hanno sottolineato i relatori – è ultimamente protagonista della cronaca, per cui si è cercato di approfondire il tema nell’ottica del rispetto, da prestarsi sia alle detenute sia alle donne che lavorano in e per il carcere. Il procuratore ha fornito alcuni dati relativi al carcere: oltre 65.000 detenuti di cui 2.879 donne: ha in particolare illustrato le leggi che le tutelano, quelle inerenti la gravidanza e la maternità, sottolineando purtroppo la carente applicazione in materia di asili nido – 16 asili nido che ospitano 75 madri con figli. E’ stato sottolineato come in generale non vi sia un aumento della criminalizzazione, ma un aumento dei comportamenti che il legislatore ritiene “punibili”. L’avvocato ha colto e sottolineato l’esigenza, da parte dello Stato, di tutelare la donna che, ben più dell’uomo, rappresenta il fulcro reale ed imprescindibile della famiglia: per ogni uomo carcerato una mamma od una moglie soffre le stesse pene e deve affrontare disagi nei trasferimenti. La comandate della Polizia Penitenziaria ha spostato l’attenzione sulla situazione della donna che lavora nelle strutture, evidenziando in maniera emotivamente coinvolgente i molti aspetti di un lavoro tradizionalmente affidato agli uomini: difficile ottenere il rispetto sia dei sottoposti uomini che dei detenuti, … ma si può fare!  Infine la giornalista de “La Stampa” ha ricordato la figura di Don Soria, fondatore della scuola nel carcere alessandrino ed antesignano di un nuovo approccio con i detenuti. La sua relazione, brillante, ricca di ricordi ed esperienze personali – i suoi contatti con il carcere sono stati sia quale collaboratrice di Don Soria che come giornalista – ha concluso l’incontro.

Ricordiamo infine che in Piemonte su 18 strutture carcerarie OTTO sono dirette da DONNE, e CINQUE sono le Comandanti della Polizia Penitenziaria.

ANNO 2009

IL RISPETTO – DELLE DONNE

Conferenza di ILARIA CAVO dal titolo
“Donna Violenta – Donna Violata” 

In data 24 gennaio 2009. – Il  24 gennaio la giornalista Ilaria Cavo, volto noto di Matrix, è stata invitata a parlare di “Donne violente donne violate”. E’ emerso che il confine tra donne violente e donne violate spesso si intreccia. La giornalista, analizzando alcuni fatti di cronaca, vissuti professionalmente, ha fatto una analisi della psicologia femminile. La crudezza della cronaca si è così allargata ad una visione più ampia dell’animo femminile.  Le parole della giornalista hanno focalizzato la ricerca di quel qualcosa che ad un certo punto nella vita delle donne si spezza e irrompe con violenza, violando vita e sentimenti, dando origine a storie di dolore. Le carceri italiane sono piene di donne «fuori legge», quella giudiziaria ma anche quella umana. E se l’uomo uccide per passione o per denaro, la donna, paradossalmente può farlo per amore. Ilaria Cavo, genovese, 36 anni, ha esordito a Primo Canale, durante il G8 di Genova, vincendo il premio Saint Vincent. Ha lavorato a “Porta a Porta” e ora conduce inchieste per Matrix. Ha scritto diversi libri tra cui «La chiamavano bimba» sul delitto di Cogne, edito da Mondadori. Molte sono state le domande sulla mamma di Cogne e su quella di Vercelli. Ne sono emersi due volti diversi, accumunati da strazi umani e storie giudiziarie. Ma anche sul fascino televisivo che travolge chi è protagonista di eventi delittuosi e spesso fa confondere la vita reale con quella del palcoscenico.

IL RISPETTO – DELLA STORIA

Conferenza di CARLA MORUZZI BOLLOLI dal titolo
“Dalle Donne del Risorgimento al Risorgimento delle Donne” 

In data 18 aprile 2009. – In occasione della riunione del distretto Nord Ovest, che in primavera, è stata fatta ad Alessandria, le socie, spronate dalla presidente Claudia Amerio, hanno organizzato un convegno dedicato alle donne ricche e alle donne povere del Risorgimento. In questo modo si è voluto onorare il tema del Rispetto. Rispetto per la storia, per le donne note, principesse, contesse, amanti, e per quelle madri, figlie e sorelle che hanno agito nelle case, sono andate in guerra con i loro uomini. E’ così emerso, ad esempio, che il primo Tricolore italiano, è stato cucito con passione civile e amore dalle donne alessandrine. Ed è stato quello che è sventolato in Cittadella durante i moti del 1821.

Regista del convegno è stata la socia Carla Moruzzi Bolloli,  presidente del Comitato Alessandria–Asti dell’Istituto del Risorgimento. Ma al convegno  intitolato <Dalle donne del Risorgimento al Risorgimento delle donne> hanno partecipato con entusiasmo molte socie di altre sezioni del Nord Ovest, ed ognuna ha portato il suo prezioso contributo. Carla Moruzzi Bolloli  ha commosso i presenti con la storia di Anita, donna amatissima di Garibaldi. Poi ha tracciato la storia di Rosalia Montmasson, dalle origini alessandrine, innamoratissima di Crispi, che divise con lui i campi di battaglia, curando i feriti. Crispi, diventato potente, l’abbandonò, ma venne punito dalla regina Margherita, che durante un incontro ufficiale gli voltò le spalle e fece avere a Rosalia una piccola pensione. Notevole il contributi dati dalle sezioni Rivoli Val Susa; Torino Est; Pinerolo;  Anna La Marca ha presentato il libro di Amedeo Pettenati sulla contessa di Castiglione e la sezione di La Spezia ha fornito l’abito della nobile che è stato indossato durante il seminario.

IL RISPETTO – DEI SOGGETTI DEBOLI

Nell’ambito del progetto “Dispersione scolastica”
Conferenza di LAURA LANDI dal titolo
“Rispetto alla DISLESSIA –Una strada da percorrere verso l’autonomia”   

In data 16 maggio 2009. DISLESSIA : un termine che ha il potere di evocare in noi una serie di emozioni talvolta contrastanti : curiosità e timore, interesse e necessità di approfondimento. Come indicato dal tema nazionale di questo biennio: “Alla ricerca  di un valore perduto : il rispetto” e  poiché il problema “dislessia” interessa numerosi studenti di tutti gli ordini di scuola, dalla primaria all’università, ci è sembrato prioritario sostenere e promuovere il rispetto dell’esigenza di questi ragazzi di esercitare appieno il loro diritto allo studio e dar loro pari opportunità.

Per questi motivi le sezioni di Alessandria e di Chiavari hanno deciso di organizzare un seminario che si è tenuto ad Alessandria, presente la Presidente Distrettuale Claudia Amerio. Gli ospiti sono degli esperti dell’argomento: La Presidente di Chiavari Maria Carmela Valente (Formatrice A.I.D. ) – Valeria Salandrini (Referente Territoriale AID di Alessandria) e Laura Landi (Psicologa dell’apprendimento – Gruppo Informatica per l’autonomia). La conferenza si inserisce nel progetto “Dislessia ed abbandono scolastico”. Infatti la situazione disagiata del bambino e dello studente affetti da dislessia possono talora sfociare nell’abbandono della scuola. Si parla di Dislessia e Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) quando un soggetto mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e non sono presenti deficit sensoriali.

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono poco conosciuti ma molto diffusi, circa il 4-5-% della popolazione italiana, e spesso causa di disagio e di  abbandono scolastico, basso livello di autostima, nonché di contraccolpi psicologici anche piuttosto gravi. Creano dunque  severe difficoltà ai ragazzi, che ne sono colpiti e alle loro famiglie.

Tramite un interessante filmato e test coinvolgente, la  D.ssa  Landi,  confermando le  sue  doti professionali e la sua esperienza  nella  comunicazione,  ha  attirato  l’attenzione  e  soddisfatto pienamente le aspettative degli intervenuti.

IL RISPETTO – DELLA SALUTE

Conferenza di PIER GIACOMO BETTA dal titolo
“La Comunicazione per l’efficacia della Prevenzione Oncologica”

In data 22 luglio 2009. Nella splendida cornice del Complesso Monumentale di S.Croce in Bosco Marengo le socie si sono riunite per l’ultimo incontro prima delle vacanze. Si è potuto vivere una serata all’insegna della informazione sulla prevenzione, tema legato al “rispetto”, un rispetto che tutte noi dobbiamo alla salute, nostra e dei nostri cari. Sono intervenuti il Dr. BETTA, Presidente LILT Sezione di Alessandria con la partecipazione del Dr. Mauro Brusa dell’ASL di Casale. Si è parlato della necessità di operare informazione secondo le ultime teorie del settore: queste devono tener conto non solo del target di riferimento, ma anche delle modalità con cui si affronta il rapporto con il paziente.

E’ stata sottolineata la necessità di colloquiare con il paziente evitando di colpevolizzare alcuni atteggiamenti negativi: il medico infatti non dovrebbe indirizzare il paziente tramite “proibizioni”, quanto piuttosto avviarlo ad uno stile di vita finalizzato alla salute attraverso consigli ed indicazioni. Il rapporto medico/paziente deve essere improntato ad una forma di “fiducia” che derivi direttamente dall’interesse del medico stesso per l’individuo nel suo complesso. Nel fattivo dialogo che ne dovrebbe derivare sta quindi la miglior forma di prevenzione. La conferenza è terminata dopo gli interventi  delle D.sse Patrizia Betta e Luciana Mariotti della Consulta LILT, che hanno presentato il lavoro svolto, ed un interessante dibattito.

§#§#§#§

ANNO 2008

IL RISPETTO – DELL’AMBIENTE – DEGLI ALTRI

E’ stata la Presidente Nazionale Giuseppina Bombaci ad inaugurare ad Alessandria la mostra foto-poetica sul RISPETTO. Ha detto la presidente: “con questo concorso la Fidapa è entrata nelle scuole, il primo passo per seminare idee, farci conoscere, fare opinione”.

Regista dell’iniziativa è stata Danila Corsi, vicepresidente della sezione alessandrina sostenuta in modo particolare dalle socie Sonia Manzi, Enrica Dameri e Carla Rolandi.

Un lavoro durato un anno. Fatto di visite nelle scuole e discorsi con i ragazzi, dalle medie alle superiori, finalizzati a farli riflettere.

Ed i ragazzi,  tutti,  si sono fermati. A scattare una foto e pensare una didascalia in versi, sul rispetto ritrovato o mancato. Le fotografie e relative “poesie” si sono trasformate in una mostra allestita al Teatro Comunale di Alessandria.

La presentazione alle socie a cura della Presidente Nazionale e della Presidente di Sezione, è avvenuta il 29 maggio alle ore 18, invitate tutte le autorità cittadine (presenti Prefetto, Sindaco, Questore, Assessore Pari Opportunità e Provveditore agli Studi).

La serata si è conclusa con una “festa d’estate” a Villa Badia, complesso sviluppatosi sulle fondamenta di un convento benedettino attiguo all’Abbazia di Santa Giustina (imponente edificio romanico) a SEZZADIO, a cui hanno partecipato tante socie eleganti e in stile “Fidapa”, nonché alcune autorità.

La  “Premiazione” ai migliori elaborati, scelti da una giuria di socie e professionisti esterni, è avvenuta il giorno successivo – 30 maggio – alla presenza di tutti gli alunni delle classi che hanno partecipato: una grande occasione di incontro con i ragazzi della città!

***************

Il Bando del Concorso

LA F.I.D.A.P.A. SEZIONE DI ALESSANDRIA 

BANDISCE UN CONCORSO FOTO-POETICO 

ALLA RICERCA DI UN VALORE PERDUTO: IL RISPETTO

REGOLAMENTO

Il concorso si propone di incentivare nei giovani il valore del rispetto nelle sue varie eccezioni: rispetto

delle regole e delle norme, del patrimonio artistico-culturale e delle tradizioni, delle fasce più deboli della

nostra società, rispetto per la vita. Si auspica quindi che il rispetto ritorni ad essere pratica quotidiana nei

nostri rapporti interpersonali e sociali. A tal fine si propone agli allievi di fotografare situazioni inerenti quanto precedentemente esposto, accompagnando le immagini con una breve didascalia in versi, rimati o liberi.

Le categorie del concorso sono le seguenti:

a) riservata agli alunni delle scuole secondarie di primo grado della città di Alessandria

b) riservata agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado della città di Alessandria.

La partecipazione al concorso è gratuita e limitata ad un solo lavoro per ciascun concorrente. Non è ammessa la presentazione di lavori di gruppo o collettivi.

Le fotografie, con allegate didascalie, devono essere prodotte in duplice copia, di cui una sola con nome, cognome, data e luogo di nascita, domicilio, scuola e classe di appartenenza. L’elaborato con i dati del partecipante dovrà essere inserito in una busta chiusa individuata all’esterno solo dal numero 1, mentre quello anonimo sarà inserito in un’altra busta anch’essa chiusa riportante all’esterno solo il numero 2. Le buste n. 1 e 2, inserite in una terza busta, dovranno pervenire entro il 15 Aprile 2008 al seguente indirizzo della Segreteria della Sede F.I.D.A.P.A.: Alessandria, Via del Lavoro, 35 (presso Concessionaria BMW)

Gli elaborati verranno esaminati anonimi. Il giudizio della giuria è inappellabile.

Gli elaborati inviati non saranno restituiti.

PREMI DEL CONCORSO 

Scuole secondarie di primo grado: Scuole secondarie di secondo grado:

1° Premio – Macchina fotografica digitale 1° Premio – Macchina fotografica digitale

2° Premio – Buono per l’acquisto di libri € 250,00 2° Premio – Buono per l’acquisto di libri € 250,00

3° Premio – Buono per l’acquisto di libri € 200,00 3° Premio – Buono per l’acquisto di libri € 200,00

NOTE INTEGRATIVE AL REGOLAMENTO 

– Le fotografie dovranno avere un formato compreso tra 13×17 e 20×30.

– Le didascalie dovranno essere dattiloscritte.

E’ previsto l’allestimento di una mostra con gli elaborati degli alunni partecipanti, durante la quale si terrà la cerimonia di premiazione in data da stabilirsi, entro comunque il mese di maggio 2008. Tutte le scuole partecipanti riceveranno regolare invito.